Riscaldamento climatico

Geo-ingegneria: scienziati, miliardari e militari si alleano per manipolare l’atmosfera

Riscaldamento climatico

di Sophie Chapelle

Polverizzare zolfo nella stratosfera, modificare la chimica degli oceani… Per bloccare il riscaldamento climatico, sono allo studio tecniche di manipolazione del clima su grande scala . Dei progetti già sperimentati, fuori laboratorio e senza nessun controllo internazionale che attirano scienziati, miliardari e compagnie petrolifere. Mentre alcune organizzazioni della società civile chiedono una moratoria, i militari ci si mettono e chiedono di essere dotati di armi meteorologiche. La «géo-ingegneria», una nuova minaccia ambientale e… anti-democratica?

Originariamente pubblicato in francese da Basta

Nel segreti del governo, è soprannominato il «Piano B». Il suo vero nome, la «geo-ingegneria». Per combattere il riscaldamento globale, piu che basarsi sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, i ricercatori stanno studiando i sistemi di manipolazione del clima su grande scala. Nel menù, tecniche che vanno dalla semina degli oceani con il ferro alla gestione dell’irraggiamento solare. Alcune sperimentazioni sono già in atto. Considerate come poco serie vent’ anni fa, queste ricerche sono oramai seguite da vicino dai governi. L’ONG internazionale ETC Group, che lavora sulle tecnologie emergenti, ha pubblicato una carta di queste esperienze di géo-ingegneria e di modifiche del clima, di oltre 60 anni. Il Nordamerica, l’Europa e l’Australia fanno parte delle tre zone più attive, (in rosso sulla carta), in termine di geo-ingegneria.

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Modificare la composizione chimica degli oceani

Circa 45 tecniche di geo-ingegneria sono censite nell’enciclopedia Wikipedia. Clive Hamilton, nel suo libro «Gli apprendisti stregoni del clima» [1], ne esamina otto di queste, considerando le altre come «puramente fantasiose», vedere «speculative». Ricercatori ed investitori si concentrano principalmente sulle tecniche di cattura del carbonio, con un interesse particolare per gli oceani. I nostri oceani costituiscono una formidabile spugna di carbonio grazie al ruolo svolto dai fitoplancton, che forniscono per fotosintesi più della metà dell’ossigeno del pianeta. Per favorire lo sviluppo di questi plancton marini, una dozzina di esperienze di «fertilizzazioni con ferro» è stata condotta dagli scienziati dall’inizio degli anni 90.

Un’esperienza di tre mesi condotta nell’oceano Australe nel 2009 ha raffreddato le speranze poste nella semina con ferro. Quattro tonnellate di polveri di ferro sono stati sparsi su una zona di 300 km2. E’ stata osservata una rapida fioritura di fitotoplancton, ma si è ferma dopo due settimane.Dunque la fertilizzazione dei mari grazie al ferro darebbe nascita al fitoplancton solo per un tempo ridotto. «Seminare i mari di ferro non è neanche senza conseguenza ecologica, aggiungono gli autori del libro Scenari di futuro [2]. Aumentare il loro tenore in ferro contribuisce ad accelerare il processo già in corso di acidificazione degli oceani.» La fertilizzazione può avere anche delle ripercussioni su tutta la catena alimentare marina. Tuttavia questi rischi non hanno impedito ad un uomo d’affari californiano di scaricare 100 tonnellate di solfati nell’Oceano Pacifico, su una zona di 10 000 km2, illegalmente, nel luglio 2012.

Polverizzare zolfo nella stratosfera

Altra tecnica alla moda, la nebulizzazione di aerosol di solfati. Nel 1991, le ceneri proiettate nell’atmosfera dal monte Pinutabo oscurano sufficientemente la Terra tanto da raffreddarla di circa 0,5°C per un anno. Poi la situazione è tornata alla normalità una volta ricaduta al suolo la nuvola di ceneri [3]. Partendo da questa constatazione, la Royal Society, l’accademia delle scienze britanniche, considera la nebulizzazione di aerosol di solfati nella stratosfera come il più promettente" dei metodi di gestione dell’irraggiamento solare [4]. Queste minuscole particelle di aerosol sarebbero polverizzate sotto forma di diossido di zolfo, di solfuro di idrogeno o di acido solforico. Paul Crutzen, premio Nobel per la chimica, ha stimato a 5 milioni di tonnellate all’anno la quantità di zolfo necessaria per bloccare circa il 2% dell’irraggiamento solare!

Immaginate una flotta di aeromobili, volare ad alta quota, attrezzati di serbatoi e di dispositivi di nebulizzazione. Sono in esame anche l’utilizzazione di cannoni dell’artiglieria navale, di palloni o di un tubo sospeso nel cielo.... Se questi aerosol fossero polverizzati dagli aerei da combattimento, occorrerebbero ogni anno un milione di voli dalla durata di 4h ciascuno [5]! Questa tecnica potrebbe seriamente ostacolare il monsone indiano, compromettendo le risorse alimentari di quasi 2 miliardi di persone. Ultima obiezione di taglia: «L’impossibilità di provare questa tecnica senza messa in opera a grandezza naturale», conclude Clive Hamilton.

Dei brevetti che attirano i miliardari

Una coppia di scienziati nordamericani si occupa di ricerca nella geo-ingegneria: David Keith, fisico, e Ken Caldeira, specialista delle scienze dell’atmosfera. David Keith detiene con altri il brevetto del «Planetary Cooler» (frigorifero planetario), un dispositivo di assorbimento del carbonio. Ha creato un start-up, Carbon Engineering Ltd, per sviluppare una tecnica di cattura di CO2 nell’aria, in scala industriale. Tra gli investitori di queste società: Bill Gates, ma anche il miliardario canadese N. Murray Edwards, magnate del petrolio che ha fatto fortuna nelle sabbie bituminosi in Alberta. In quanto a Ken Caldeira, è associato a Bill Gates in seno alla società Intellectual Ventures, che ha fatto brevettare parecchie tecnologie, in particolare il «StratoShield» (strato-scudo): alcuni tubi sospesi a dei palloni dirigibili nel cielo per disperdere degli aerosol di zolfo.

Bill Gates ha impegnato parecchi milioni di dollari per finanziare la ricerca in geo-ingegneria [6], ed aiutare a finanziare una serie di incontri sulla geo-ingegneria. La seconda fortuna mondiale ha sostenuto finanziariamente due scientifici di Harvard per provare in Nuovo-Messico del materiale che mira ad iniettare delle minuscole particelle nella stratosfera . Ha tanto investito nella società Silver Lining che lavora sulle tecniche di schiarimento delle nuvole marine. «Non meno di 10 persone affiliate a Silver Lining figurano tra i 25 autori di uno dei principali articoli sullo schiarimento delle nuvole» rileva Clive Hamilton. Richard Branson, un altro miliardario, propone una ricompensa di 25 milioni di dollari nel quadro della sfida «Virgin Earth Challenge» a chiunque concepirà il migliore progetto per estrarre il carbonio dall’atmosfera.

Soluzione miracolosa per i petroliere ed i conservatori

«Quelli stessi che contestano la realtà del riscaldamento mostrano un interesse crescente per l’ingegneria del clima», sottolinea Clive Hamilton . Cosa c’è di meglio di questa soluzione miracolosa che permette di non cambiare il modo attuale di sviluppo e il consumo massiccio di energie fossili? Parecchie compagnie sono in corsa, come la Royal Dutch Shell che finanzia uno studio concernente l’aggiunta di calce nei mari. Steven Koonin, allora direttore scientifico del gigante petrolifero BP, (prima di lavorare al dipartimento dell’energia degli Stati Uniti), è all’origine di una riunione di periti per conto della compagnia Novim Group. Si conclude nel 2009 con un rapporto influente sull’ingegneria del clima.

La geo-ingegneria è sostenuta anche da parecchi gruppi di esperti conservatori. «La geo-ingegneria porta la promessa di una risposta al riscaldamento climatico solo per un paio di miliardi di dollari l’anno. Piuttosto che penalizzare gli americani medi, avremmo la possibilità di rispondere al riscaldamento climatico ricompensando l’inventiva scientifica.... Stimoliamo l’ingegnosità americana. Basta con il diktat verde», ha dichiarato il repubblicano Newt Gingrich, ex presidente della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Tutto ciò per mantenere la società dei consumi al suo livello attuale. Un interesse strategico che non è sfuggito alle forze armate.

Sviluppare le «armi meteorologiche»

E’ da decenni che gli strateghi militari vogliono «fare della meteorologia un’arma». Nel mezzo del ventesimo secolo, Bernard Vonnegut, un fisico americano, scopre la capacità dello ioduro d’ argento di agglomerare il vapore acqueo delle nuvole in gocce. Basta dunque seminare le nuvole con questo composto inorganico per fare piovere -quasi- a volontà. Nel 1967, l’US Air Force lancia l’operazione Popeye. Ogni giorno, degli aerei bombardano le nuvole vietnamite di ioduro d’ argento, modificando la climatologia locale, per tentare di impantanare le linee di comunicazione della guerriglia comunista [7]. Questo primo uso guerriero della geo-ingegneria sarà svelato il 3 luglio 1972 dal New York Times. Occorreranno quattro anni di negoziati affinché le Nazioni Unite adottino una Convenzione vietando la modifica dell’ambiente a fini militari o ad ogni altro fine ostile [8]. Ma nel 1996, degli ufficiali dell’US Air Force stilano un rapporto chiamando gli Stati Uniti a dotarsi di armi meteorologiche entro il… 2025.

«Tra gli scienziati che lavorano nell’armamento si è sviluppata l’idea che la comprensione ed il controllo esercitato sulla tecnologia basterebbero a renderli sicuri», afferma Clive Hamilton. Edward Teller, a cui è attribuito la co-paternità della bomba H, propone nel 1997 di prevenire il riscaldamento del pianeta bombardando l’atmosfera di particelle che rifletterebbero la luce del sole. Costo: un miliardo di dollari. «Come altri, Teller prova il fascino del nucleare e della potenza della tecnologia moderna, sottolineano gli autori di Scenari futuri. E’ probabilmente grazie a questo entusiasmo ossessivo per le armi atomiche e a questa potentissima»arroganza tecnologica«che Teller è arrivato alla geo-ingegneria.»

Nell’ottobre 2011, un altro rapporto sostenendo la ricerca in geo-ingegneria è pubblicato dal gruppo di esperti Bipartisan Policy Center. Il giornalista del Guardian John Vidal descrive questo gruppo di lavoro come «la crema della lobby scientifica e militare emergente in favore della geoingenieria» [9]. Tra questa lobby, David Wehlan, direttore dei sistemi di difesa di Boeing che ha lavorato per molti anni su dei progetti di armamento alla DARPA, l’agenzia di ricerca del Pentagono. La DARPA ha lei stessa convocato una riunione sulla geo-ingegneria. Uno studio voluto dal Pentagono nel 2003 consigliava già di esaminare in modo urgente le opzioni di geo-ingegneria per controllare il clima [10]...

Quale paese avrà la mano sul «termostato planetario» ?

Questa arroganza tecnologica americana si ritrova anche in Russia. Lo scienziato russo Yuri Izrael, vicepresidente del Giec fino al 2008, è stato il primo a condurre una sperimentazione in situazione reale di dispersione di aerosol, per elicottero a bassa quota. Conosciuto per il suo climato-scetticismo, difende la geo-ingegneria piu che le riduzioni di emissioni. «In Cina, esistono già delle tensioni tra le province a proposito della semina delle nuvole praticata da molto tempo nel paese, certe province accusano le altre di»rubare la loro pioggia«», dice Clive Hamilton. Oggi, la geo-ingegneria dovrebbe richiedere una governance globale morale e politica, secondo ETC Group. Ora, la probabilità che i 193 membri delle Nazioni Unite si mettano d’accordo è molto bassa.

«Se un filtro solare fosse interamente distribuito per ridurre la temperatura della terra, occorrerebbero almeno dieci anni di osservazioni climatiche mondiali per separare gli effetti di questo filtro, dalle altre cause legate alla variabilità climatica», illustra Clive Hamilton. Come sapere per esempio se una siccità in India o in Pakistan è causata dal riscaldamento climatico o da questo filtro solare? «E se l’India soffre degli effetti delle variazioni mondiali, mentre gli Stati Uniti beneficiano di un tempo più clemente, è molto importante conoscere il paese che ha la mano sul termostato planetario.»

Quando la fantascienza diventa un’opzione politica

Negli anni 90, questi progetti di manipolazione deliberata del clima erano per la maggior parte considerati come della simpatica fantascienza, o come dei diversivi deviando dalle politiche di riduzione delle emissioni. «Ciò che è nuovo, è che la geo-ingegneria è uscita da certi circoli chiusi di scienziati, accademici ed altri gruppi di ricerca per entrare nelle sale di negoziato intergovernativo», commenta Joëlle Deschambault, di ETC Group. Queste tecniche sono menzionate così nel «riassunto all’intenzione dei decisionisti», dell’ultimo rapporto del Giec reso pubblico il 27 settembre 2013.

Il rapporto del Giec evoca due tecniche: la gestione dell’irraggiamento solare e l’eliminazione del diossido di carbonio [11]]. Gli autori convengono che dispongono di una magra letteratura scientifica per valutare veramente queste tecniche ed i loro impatti. Secondo una fonte vicina al ministero dello Sviluppo Sostenibile, l’idea di integrare la geo-ingegneria nell’ultimo rapporto del Giec risale ad una riunione del 2010 in Corea del Sud. "Cominciavano allora ad uscire delle pubblicazioni in questo campo, ed i rappresentanti dei differenti paesi hanno ritenuto che fosse meglio parlarne , precisa !. Per Geneviève Azam dell’associazione Attac, questa sola evocazione dà loro una legittimità, a dispetto della moratoria delle Nazioni unite su queste tecnologie adottate nel 2011 [12].

Le lacune del diritto internazionale

«Finché non ci sarà un dibattito approfondito per determinare come i diversi paesi intendano procedere in materia, una moratoria sull’insieme delle attività di geo-ingegneria fuori laboratorio rappresenta l’unica via sensata», raccomanda ETC Group. Un certo numero di trattati già stabiliscono il divieto di causare danni tra zone di confine. I paesi della Convenzione di Londra che regolamenta gli scarichi in mare, e quelli della Convenzione sulla diversità biologica, hanno adottato delle risoluzioni che vietano le esperienze di semina con il ferro, tranne in determinate condizioni, degli studi di impatto preliminari ed un inquadramento rigoroso.

Ma il diritto internazionale presenta delle enormi lacune. Nessun testo per esempio impedisce ad una persona di distribuire uno scudo solare disperdendo aerosol di zolfo ....Inoltre i paesi non sono rispettosi del diritto internazionale dell’ambiente . Nel 2008, la Germania ha dichiarato che la risoluzione della Convenzione sulla diversità biologica era «non costrittiva», quando il suo ministero della Ricerca ha deciso di approvare un’esperienza di fertilizzazione degli oceani con il ferro.

I nuovi apprendisti stregoni del clima

Una delle opzioni portate dalle organizzazioni della società civile sarebbe di creare un nuovo trattato o una nuova agenzia internazionale di supervisione delle differenti tecniche di geo-ingegneria. Nel mentre, le ricerche e sperimentazioni a cielo aperto proseguono. Il governo cinese ha recentemente iscritto la geo-ingegneria tra le sue priorità di ricerca in geoscienze , ricorda Clive Hamilton. In Francia, l’agenzia nazionale della ricerca finanzia un laboratorio di riflessione prospettiva sulla geo-ingegneria che dovrebbe concludersi con un rapporto alla fine del 2013.

«Recenti studi nel campo delle scienze del sistema Terra hanno fatto progredire la nostra conoscenza in modo significativo ma hanno anche rivelato la misura drammatica della nostra ignoranza», ricorda Clive Hamilton. Le modifiche del sistema climatico non possono essere isolate dalle modifiche degli altri elementi del sistema Terra. Alcuni individui e le istituzioni aspirano tuttavia a condurre esperimenti con conseguenze molto incerte per l’intero pianeta. E Clive Hamilton a interrogare: Non stiamo giocando a Dio, con i rischi che ciò comporta? »

Sophie Chapelle

Foto di Una: CC Sascha Pohflepp

Traduzione in italiano : Fabienne Melmi (Global Action Italia)

A leggere su questo argomento:
 Clive Hamilton, Les Apprentis sorciers du climat : raisons et déraisons de la géo-ingénierie, coll. Anthropocène, Ed. Seuil, 2013.
 ETC Group, Géopiraterie : argumentaire contre la géo-ingénierie, 2010.
 Bertrand Guillaume, Valéry Laramée de Tannenberg, Scénarios d’avenir : futurs possibles du climat et de la technologie, Armand Colin, 2012

Note

[1Clive Hamilton, Les Apprentis sorciers du climat : raisons et déraisons de la géo-ingénierie, coll. Anthropocène, Ed. Seuil, 2013. Seuil, 2013.

[2Bertrand Guillaume, Valéry Laramée di Tannenberg, Scénarios d’avenir : futurs possibles du climat et de la technologie, Armand Colin, 2012.

[3Alan Robock, Martin Bunzl, Ben Kravitz e Georgiy L. Stenchikov, « A test for geoengineering ? », Science, vol. 327, 29 janvier 2010.

[4la stratosfera è lo strato dell’atmosfera terrestre situata tra 10 e 15 km al disopra del suolo, (in paragone, l’Everest culmina a circa 9 km). Leggere qui il documento dela Royal Society.

[5Philip Rasch ed al., « An overview of geoengineering of climate using stratospheric sulphate aerosols », p. 4015.

[6nel quadro dei fondi per la ricerca innovativa sul clima e l’energia

[7questa operazione mirava a seminare le nuvole di ioduro d’ argento per intensificare e prolungare i monsoni stagionali in Laos, e così rendere difficilmente praticabili la pista Hô Chi Minh ai camion di rifornimento del Viêt Nam del Nord destinati ad alimentare ed armare i Viêt Cong al sud.

[8firmata nel 1976, la Convenzione dell’ONU sull’interdizione delle tecniche di modifica dell’ambiente a fini militari o ad ogni altro fine ostile bandiscono la messa in opera di "ogni tecnica che ha per oggetto di modificare - grazie ad una manipolazione deliberata di processi naturali - la dinamica, la composizione o la struttura della Terra, ivi compreso i suoi bioti, la sua litosfera, la suo idrosfera e la sua atmosfera, o lo spazio extra-atmosferico. »

[9vedere l’articolo qui.

[10vedere qui.

[12la comunità internazionale ha adottato nell’ottobre 2011 una moratoria sulle attività di geo-ingegneria, con un’eccezione per le sperimentazioni scientifiche su piccola scala, condotte in un ambiente controllato e sotto giurisdizione nazionale.