Basta! in italiano

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«Una cosa dev’essere chiara: un mondo è finito e non si potrà tornare indietro»

Per combattere efficacemente lo Stato islamico e la sua offerta politica di morte e disperazione «dobbiamo riflettere sulla rivolta che sta alla radice di questi crimini». Questo il suggerimento dell’antropologo Alain Bertho, attualmente impegnato nella stesura di un libro su «i figli del caos». Alla radice del male, la fine delle utopie, sepolte sotto il crollo di tutte le correnti politiche progressiste. Il XXI secolo si sarebbe scordato del futuro a vantaggio della gestione del rischio e della paura, indifferente alla collera delle giovani generazioni. Tra una quotidianità militarizzata e il giudizio universale in stile jihadista, solo «l’emergenza di un’altra radicalità» potrebbe ravvivare la speranza collettiva.

Di Ivan du Roy

COP21 in Francia: libera circolazione sospesa! I difensori del clima non saranno i benvenuti

Il governo francese si accinge a ristabilire i controlli alle frontiere per un mese, durata della Conferenza internazionale sul clima a Parigi. Questa misura d’eccezione viene presa « in caso di grave minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza interna ». La società civile, che conta di mobilitarsi in massa, sembra presa di mira in modo particolare. Numerose delegazioni provenienti da paesi del Sud incontrano difficoltà nell’ottenere i visti d’ingresso.

Di Sophie Chapelle

Appello europeo: marce della solidarietà per delle politiche alternative sulle migrazioni

Delle personalità di tutta l’Europa si preoccupano dei nuovi costumi che attraversano l’Europa: «Sono propensi a coltivare il razzismo, l’antisemitismo, l’islamofobia, invece della benevolenza, del trattamento positivo, dell’accoglienza organizzata dell’altro.» Loro chiedono ai politici e ai media di cambiare lo sguardo sui migranti, quando 22 000 persone sono morte in 15 anni nel tentativo di raggiungere l’Europa. E lanciano l’idea di marce della solidarietà. La prima si svolgerà tra Calais e Bruxelles in agosto.

Di Collectif

Segreto d’impresa: come le lobby orchestrano la regressione

In nome del “segreto d’impresa”, i deputati francesi avevano già in precedenza tentanto inutilmente di limitare la diffusione di informazioni riguardanti le imprese. Una regressione in materia di diritto all’informazione, a scapito dei lavoratori, sindacalisti, giornalisti e ”lanciatori d’allerta”. La questione riemerge ora a livello europeo, con una proposta di direttiva ordita dal piccolo mondo delle lobby di Bruxelles. Il principio è identico: che il segreto sia la regola e l’accesso alle informazioni, l’eccezione. E che l’informazione diventi di proprietà esclusiva delle imprese. Anche a rischio di rimettere in discussione i fondamenti stessi dell’Unione europea e della democrazia.

Di Olivier Petitjean

Austerità e disoccupazione: come creare milioni di nuovi posti di lavoro

La disoccupazione ha appena stabilito un nuovo record storico. Il governo parla di una “tendenza al miglioramento”, ma nulla sembra fermare l’aumento della disoccupazione. Tuttavia, numerosi studi dimostrano che la lotta ai cambiamenti climatici potrebbe generare molti posti di lavoro. Più di 10.000 solo per i Paese Baschi, secondo uno studio pubblicato dal collettivo altermondialista Bizi! alla vigilia del Primo maggio. Nel Regno Unito, sindacati e organizzazioni ambientaliste si alleano per stimolare la creazione di un milione di posti di lavoro nelle energie rinnovabili, nei trasporti e nelle ristrutturazione degli edifici. Panoramica delle proposte.

Di Maxime Combes

Il cioccolato equo solidale, un prodotto in via di estinzione?

La deforestazione , il lavoro minorile , i contadini sottopagati : nei paesi in cui viene coltivato , il cacao non è proprio sinonimo di progresso sociale . Tuttavia, il mercato del cioccolato non è mai andato cosi bene . E la carenza di cacao è una minaccia. I giganti dell’industria del cioccolato stanno cercando di reagire annunciando di volersi convertire nel cacao «sostenibile». Molti certificatori di commercio equo solidale offrono loro un etichetta su misura . Col rischio di rinunciare a trasformare veramente un settore socialmente ingiusto .

Di Simon Gouin (Grand Format)

Benvenuti in una nuova era geologica, determinata dagli uomini in meglio o in peggio: l’Antropocene

La civiltà industriale ha raggiunto un nuovo traguardo. Secondo numerosi scienziati, è arrivata a un livello di forza geologica in grado di decidere il futuro della Terra. La nostra impronta sull’ambiente è tale che il suo impatto si fa già sentire: aumento della temperatura globale, «sesta estinzione» delle specie, acidificazione degli oceani… entreremo così nell’Antropocene, «la nuova era degli uomini». Lungi dall’essere ineluttabili, questi impatti sono determinati dalle scelte politiche, economiche ed ideologiche fatte da una piccola parte della specie umana. Come può l’umanità collettivamente prendere in mano il suo destino? Analisi.

Di Sophie Chapelle

A Fukushima, il governo vuole rimandare i profughi nelle zone contaminate

Sono più di 160 000 le persone che hanno abbandonato i territori irradiati dalla catastrofe di Fukushima. E non dispongono di nessuno aiuto finanziario per ricominciare la loro vita altrove. Per il governo giapponese, la priorità è il ritorno nelle zone contaminate. Gratuità degli alloggi pubblici vuoti, monitoraggio sanitario e sussidio mensile riservato ai residenti, misure di decontaminazione dei suoli.... Tutto ciò è messo in opera per generare uno slancio al ritorno. Sul posto, dei cittadini, ricercatori e giuristi, si mobilitano per la riconoscenza legale del «diritto al rifugio»: il diritto di vivere altrove, in un ambiente non contaminato.

Di Sophie Chapelle

Shell prosegue la sua corsa all’oro nero a scapito delle Prime Nazioni

Originariamente pubblicato da Basta in francese La corsa all’oro nero, in Alberta, nel Nord del Canada, non si ferma. Il governo canadese ha appena dato il via libera per l’espansione di una miniera di petrolio della società Shell. 13 000 ettari (…)

Di Simon Gouin (Grand Format)

Una nuova minaccia pesa sull’Amazzonia: l’industria petrolifera francese

Estrazione petrolifera in piena foresta , progetto di oleodotto che serpeggia sui territori dei popoli autoctoni… Nell’Amazzonia peruviana, due compagnie petrolifere francesi, Perenco e Maurel e Prom, sono vivamente criticate dalle comunità locali che si preoccupano delle conseguenze ambientali e sociali di un futuro sfruttamento petrolifero. Questi progetti costituiscono anche una minaccia per parecchie popolazioni indigene che rifiutano ogni contatto con la civiltà industriale. Interrogato dalle organizzazioni locali, il ministro dello Sviluppo Pascal Canfin non ha per il momento ancora risposto.

Di Simon Gouin (Grand Format)

Come la Barbie sfrutta le operaie cinesi

Originariamente pubblicato da Basta in francese Nelle fabbriche cinesi che fabbricano le bambole Barbie o i giocattoli Fisher Price per il gruppo statunitense Mattel, «lo sfruttamento degli operai e delle operaie continua», accusano le organizzazioni (…)

Di Olivier Petitjean

Palestina : Essere operaio in una colonia israeliana

Il 95% della Valle del Giordano, ad est della Cisgiordania occupata, è sotto controllo militare israeliano. 80 mila palestinesi vivono lì, principalmente in piccoli villaggi. Spesso costretti ad abbandonare le loro terre, lavorano come operai agricoli nelle colonie israeliane. La testimonianza di un volontario internazionale descrive le loro disastrose condizioni di lavoro, tra divieti di rivendicazioni e la concorrenza creata tra lavorati migranti.

Di Ouessale El Assimi

Geo-ingegneria: scienziati, miliardari e militari si alleano per manipolare l’atmosfera

Polverizzare zolfo nella stratosfera, modificare la chimica degli oceani… Per bloccare il riscaldamento climatico, sono allo studio tecniche di manipolazione del clima su grande scala . Dei progetti già sperimentati, fuori laboratorio e senza nessun controllo internazionale che attirano scienziati, miliardari e compagnie petrolifere. Mentre alcune organizzazioni della società civile chiedono una moratoria, i militari ci si mettono e chiedono di essere dotati di armi meteorologiche. La «géo-ingegneria», una nuova minaccia ambientale e… anti-democratica?

Di Sophie Chapelle

Austerità e disoccupazione: come creare milioni di nuovi posti di lavoro

La disoccupazione ha appena stabilito un nuovo record storico. Il governo parla di una “tendenza al miglioramento”, ma nulla sembra fermare l’aumento della disoccupazione. Tuttavia, numerosi studi dimostrano che la lotta ai cambiamenti climatici potrebbe generare molti posti di lavoro. Più di 10.000 solo per i Paese Baschi, secondo uno studio pubblicato dal collettivo altermondialista Bizi! alla vigilia del Primo maggio. Nel Regno Unito, sindacati e organizzazioni ambientaliste si alleano per stimolare la creazione di un milione di posti di lavoro nelle energie rinnovabili, nei trasporti e nelle ristrutturazione degli edifici. Panoramica delle proposte.

Di Maxime Combes

Il cioccolato equo solidale, un prodotto in via di estinzione?

La deforestazione , il lavoro minorile , i contadini sottopagati : nei paesi in cui viene coltivato , il cacao non è proprio sinonimo di progresso sociale . Tuttavia, il mercato del cioccolato non è mai andato cosi bene . E la carenza di cacao è una minaccia. I giganti dell’industria del cioccolato stanno cercando di reagire annunciando di volersi convertire nel cacao «sostenibile». Molti certificatori di commercio equo solidale offrono loro un etichetta su misura . Col rischio di rinunciare a trasformare veramente un settore socialmente ingiusto .

Di Simon Gouin (Grand Format)

Benvenuti in una nuova era geologica, determinata dagli uomini in meglio o in peggio: l’Antropocene

La civiltà industriale ha raggiunto un nuovo traguardo. Secondo numerosi scienziati, è arrivata a un livello di forza geologica in grado di decidere il futuro della Terra. La nostra impronta sull’ambiente è tale che il suo impatto si fa già sentire: aumento della temperatura globale, «sesta estinzione» delle specie, acidificazione degli oceani… entreremo così nell’Antropocene, «la nuova era degli uomini». Lungi dall’essere ineluttabili, questi impatti sono determinati dalle scelte politiche, economiche ed ideologiche fatte da una piccola parte della specie umana. Come può l’umanità collettivamente prendere in mano il suo destino? Analisi.

Di Sophie Chapelle

A Fukushima, il governo vuole rimandare i profughi nelle zone contaminate

Sono più di 160 000 le persone che hanno abbandonato i territori irradiati dalla catastrofe di Fukushima. E non dispongono di nessuno aiuto finanziario per ricominciare la loro vita altrove. Per il governo giapponese, la priorità è il ritorno nelle zone contaminate. Gratuità degli alloggi pubblici vuoti, monitoraggio sanitario e sussidio mensile riservato ai residenti, misure di decontaminazione dei suoli.... Tutto ciò è messo in opera per generare uno slancio al ritorno. Sul posto, dei cittadini, ricercatori e giuristi, si mobilitano per la riconoscenza legale del «diritto al rifugio»: il diritto di vivere altrove, in un ambiente non contaminato.

Di Sophie Chapelle

Shell prosegue la sua corsa all’oro nero a scapito delle Prime Nazioni

Originariamente pubblicato da Basta in francese La corsa all’oro nero, in Alberta, nel Nord del Canada, non si ferma. Il governo canadese ha appena dato il via libera per l’espansione di una miniera di petrolio della società Shell. 13 000 ettari (…)

Di Simon Gouin (Grand Format)

Una nuova minaccia pesa sull’Amazzonia: l’industria petrolifera francese

Estrazione petrolifera in piena foresta , progetto di oleodotto che serpeggia sui territori dei popoli autoctoni… Nell’Amazzonia peruviana, due compagnie petrolifere francesi, Perenco e Maurel e Prom, sono vivamente criticate dalle comunità locali che si preoccupano delle conseguenze ambientali e sociali di un futuro sfruttamento petrolifero. Questi progetti costituiscono anche una minaccia per parecchie popolazioni indigene che rifiutano ogni contatto con la civiltà industriale. Interrogato dalle organizzazioni locali, il ministro dello Sviluppo Pascal Canfin non ha per il momento ancora risposto.

Di Simon Gouin (Grand Format)

Come la Barbie sfrutta le operaie cinesi

Originariamente pubblicato da Basta in francese Nelle fabbriche cinesi che fabbricano le bambole Barbie o i giocattoli Fisher Price per il gruppo statunitense Mattel, «lo sfruttamento degli operai e delle operaie continua», accusano le organizzazioni (…)

Di Olivier Petitjean

Palestina : Essere operaio in una colonia israeliana

Il 95% della Valle del Giordano, ad est della Cisgiordania occupata, è sotto controllo militare israeliano. 80 mila palestinesi vivono lì, principalmente in piccoli villaggi. Spesso costretti ad abbandonare le loro terre, lavorano come operai agricoli nelle colonie israeliane. La testimonianza di un volontario internazionale descrive le loro disastrose condizioni di lavoro, tra divieti di rivendicazioni e la concorrenza creata tra lavorati migranti.

Di Ouessale El Assimi

Geo-ingegneria: scienziati, miliardari e militari si alleano per manipolare l’atmosfera

Polverizzare zolfo nella stratosfera, modificare la chimica degli oceani… Per bloccare il riscaldamento climatico, sono allo studio tecniche di manipolazione del clima su grande scala . Dei progetti già sperimentati, fuori laboratorio e senza nessun controllo internazionale che attirano scienziati, miliardari e compagnie petrolifere. Mentre alcune organizzazioni della società civile chiedono una moratoria, i militari ci si mettono e chiedono di essere dotati di armi meteorologiche. La «géo-ingegneria», una nuova minaccia ambientale e… anti-democratica?

Di Sophie Chapelle